giovedì 6 giugno 2013

Seconda tappa: Mezzana Salice - Altomonte



Partire da un posto come 'sta Mezzana Salice un po' dispiace. Incastonato nel bel mezzo delle foreste verdissime del parco del Pollino sembra davvero un posto perso in mezzo alla natura più selvaggia. 



Il gestore si rammarica della scarsa organizzazione dell'ente parco che non fornisce nemmeno le cartine. D'altro canto, dice, come stupirsi: il presidente è un calabrese.




 Partiamo alla spicciolata per una tappa che si presenta meno rognosa di quella di ieri, in fondo c'è solo da salire un po' all'inizio e poi fare un pezzo in costa e scendere. A dire il vero c'è anche un ultimo dentino sulla tabella altimetrica. Ma è poca roba perché preoccuparsi ?

Professor Ugo un uomo solo al comando 

Le prime pedalate in salita sono subito entusiasmanti (be' ...tanto quanto lo possono essere pedalate in salita). Il panorama è tipicamente alpino e dal pianoro a 1500 m si vedono picchi ancora innevati.

CancellaraLello fotografa

GoProDavide filma

Dopo gli alpeggi una breve discesa ci riporta in mezzo a boschi di faggi (notata anche la presenza del pino loricato immediatamente rinominato in pino coricato). Grande e condivisa è la riconoscenza per Alberto e Daniele che hanno scelto i luoghi e per Giordano che ha disegnato il percorso.

Pit stop...un po' bastardo ..

Ogni tanto la strada ci ricorda che siamo qui per pedalare e spara una lama che si inerpica al 15%. Grandi e condivisi sono gli improperi che sono indirizzati alla volta dei succitati signori. Ma si sa la gratitudine non è di questo mondo e se lo è ha vita breve.

Boschi e cavalli

Bici e cavalli 


Bella la discesa eh?

Dopo un pausa panino su una terrazza panoramica si riparte nella convinzione che tanto ormai il più sia fatto: in fondo il Garmin segnala già 1000m di ascesa cumulata.

VoltarenFabio in attesa della pausa panino

Pier , Michele e Marco

Si scende su una strada purtroppo molto rovinata che richiede estrema attenzione. Alla fine del primo tratto di discesa si presenta un bivio. Qui il gruppo si divide in 2 : il gruppo dei saggi e il gruppo degli incoscienti . I saggi optano per un percorso breve ( si fa per dire..90 km e 1400 di dislivello). Gli incoscienti si fiondano allegri in discesa verso la loro giusta punizione :più di 100km  e "un po' più di salita". 



Il menù prevede dei cosiddetti mangiaebevi che altro non sono che salite alternate da non-salite e qualche salita (mangiaemangia). Per il momento si sale a buon ritmo e si punta verso Morano calabro che raggiungiamo dopo un lungo tratto di falsopiano ventoso davvero faticoso. Qui l'interesse allegro per il paesaggio comincia un po' a scemare e il ciclista tende a chiudersi un po' in se stesso.



La breve salita verso Morano dà un'altra bella piallata alle gambe che cominciano a farsi ben legnose. A Morano siamo accolti da un gentile signore che di fronte a nostre richieste di indicazioni si qualifica come dipendente comunale e ci chiede:"quanti siete e da dove venite? Ah, bene 14 da Milano. Ecco mi serve per il nostro censimento. Lo scorso anno abbiamo avuto 5000 turisti". Miracoli della gestione delle statistiche del turismo calabrese.

Castello normanno di Morano

Morano

Ci lasciano alle spalle Morano e puntiamo verso l'albergo. Quello che era fino a poco fa un sospetto diventa una certezza: mancano ancora 30km e 500m di salita: i saggi hanno avuto ragione.

Il gruppo degli incoscienti si sfilaccia un po' e anche Dragan che fa un po' come i pastori che corrono avanti e indietro al gregge per recuperare chi sta indietro deve fare la sua bella fatica perché basta mancare un bivio per trovarsi in direzione Salerno: e non é quella giusta.

Gli ultimi km sono davvero duri e quando ormai il Garmin segna 95 siamo ai piedi del colle in cima al quale sta Altomonte. Ecco il nome già avrebbe dovuto dire qualcosa : in quei momenti davvero ci si chiede ma non potevano trovare un albergo in un posto che si chiama Bassavalle o Fondodiscesa o roba così ?

Ultimi duri tornanti per chiudere con più di 100km e 2150m di dislivello. 



Anche oggi però panorami spettacolari e emozionanti.  Domani tappa di riposo, in teoria. Meglio diffidare.

Altomonte

La piana di Sibari da Altomonte








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