Ma si parte comunque, come è ovvio, in direzione Paludi.
La salita verso Paludi mostra il golfo di Corigliano
Fa caldo ma c'è un po' di brezza. I soliti borbottii di disapprovazione sono diretti a Giordano durante il guado del letto secco di un fiume. Qualcuno sospetta che stavolta il nostro abbia proprio cannato mappa, ma più tardi Giordy prosciutto Pertus avrà la sua clamorosa rivincita.
Torrente verso Paludi
Si sale tranquillamente , la strada non è mai troppo ripida e su snoda tra campi, uliveti, frutteti macchie di lecci su una terra rossa più secca rispetto al Pollino. in breve raggiungiamo Paludi.
È un primo stop di giornata, siamo già saliti di 250 m ma la strada sale dolcemente e davvero non si sono sentiti.
Una breve discesa e un falsopiano in leggera salita ci portano a Cropalati.
Ci fermiamo in prossimità del massimo elemento di richiamo del paese : la (come dice il cartello) "sfera litica precristiana scoperta dal rag Emilio Faluro " (che altro non è che una palla di pietra che stava nel giardino del citato rag.).
Su indicazione di Antonello (ciclista locale) ci muoviamo verso Longobucco da cui partirà la salita che ci porterà in cima alla Sila.
La strada sale a fianco del letto del fiume. In basso vediamo una strada costruita proprio lì, di fatto un doppione di quella che stiamo percorrendo noi; peraltro pare chiusa. Misteri della viabilistica calabra.
La strada doppia verso Longobucco.
In una decina di km arriviamo a Longobucco abbarbicato su un costone e avvitato intorno alla piazza della basilica .
Anche qui incontriamo un ciclista locale, però meno affidabile di Antonello, che ci fa: "oh, dopoh il paese non prendeteh a destrah che lì la salitah sale al novantah-centoppeccentoh" ( parlata aspirata calabra). URCA!
Stiamo quindi MOLTO attenti a non prendere la salita 100% e dopo il pericoloso bivio (abbeverata a fresca fonte) cominciamo a salire verso il passo.
Sappiamo che oggi la salita è lunga e quindi il ritmo è di chi affronta l'impresa come si dice "con gran rispetto". La strada è splendida, sale in mezzo ad un bosco di castagni e faggi.
L'aria fresca, la pendenza dolce, il profumo del bosco, insomma tutto rende la salita davvero piacevole. La quota sale con costanza e scolliniamo a 1600m dopo poco meno di 20km di salita.
DavidesenzaGoPro e CancellaraLello al passo.
Panorama decisamente alpino. Boschi di conifere e enormi faggi, prati macchiati di margherite e viole.
Il piacere è doppio: non solo l'ambiente è magnifico ma abbiamo pure finito la salita! Alla fine siamo partiti dal livello del mare e ci siamo ritrovati a 1600m con un bel 1800m di ascesa totale in carniere.
Da qui discesa. E qui Giordano (che peraltro grazie alla spettacolare salita ha già guadagnato punti) avrà la sua rivincita.
Infatti dopo un po' di tornanti in discesa nel bosco ci si apre davanti un panorama incredibile: colli ricoperti di ginestre incorniciano il lago in basso circondato dai boschi di larici.
Ginestre.
È uno spettacolo emozionante planare dolcemente verso il lago in una natura così straripante.
Ontario ? Quebec ? No Sila.
Pedaliamo su un altopiano a 1200 m che sembra un po' Bretagna, un po' Svizzera e un po' Quebec. Eppure siamo in Calabria.
Foto appesa in albergo:siamo nel posto giusto
Giornata ciclistica grandiosa. Lello filosofeggia "l'unica roba negativa della tappa di oggi è che domani è l'ultima" . Difficile dargli torto.
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