La salita alla baita d'Orimento
Domenica con Renato volevamo pedalare un po' in salita, ma senza doverci sobbarcare una lunga trasferta in auto. E cosi' mi e' subito venuta in mente la bella salitona alla baita d'Orimento.La prima volta mi ci ha portato una settimana fa Annibale, esperto conoscitore delle zone montane del lago di Como. E devo dire che il giro mi era davvero piaciuto.
In bilico sul ponte in via di ricostruzione tra Schignano e Cerano
Renato sopra Casasco col lago sullo sfondo
Si parte da Cernobbio dopo avere lasciato la macchina al Bennet di Como. Il lungolago tra i paesini e' un piacevole saliscendi. Gli ultimi chilometri sono pero' sulla provinciale e bisogna sopportare un po' di traffico. Ma e' l'unico tratto problematico. Poco prima di Argegno si prende a sinistra per Casasco e ci si puo' assestare sulla sella : inizia la salita, ed e' una lunga, lunga salita. Una salita con cui non conviene scherzare.
Salendo verso Casasco (notare il vezzoso cappellino CondorCycles sotto il casco; porcavacca come glielo invidiavo....)
La strada si arrampica tra tornanti abbastanza ripidi a picco sul lago e in pochi chilometri il panorama si allarga fino a comprendere l'intera sponda occidentale del lago di Como verso Nord.
Si sale con lunghi tratti ombreggiati fino a Schignano dove un falsopiano abbastanza lungo consente di recuperare. Siamo saliti di 300m circa dal livello del lago (200slm+300=500m slm)
Dopo aver superato una interruzione stradale per i lavori di rifacimento di un ponte, la strada attraversa Giuslino e Cerano e ricomincia a salire gradualmente con larghi tornanti.
Saliamo in mezzo ai prati e ai boschi ed e' la seconda fase della salita che ci portera' fino a Casasco d'Intelvi.
Sono altri 350m di dislivello fino alla fontana di Casasco. Qui la sosta e' d'obbligo, non solo per il rifornimento, ma per ammirare il lago in fondo alla valle che si apre come un sipario nell'aria limpida.
I prati dalla baita
Da Casasco parte l'ultimo tratto della salita alla baita : sono circa 400m impegnativi di dislivello, con pendenze quasi sempre superiori all'8%-9%. Gli ultimi 2 chilometri sono davvero duri: dopo un tratto nel bosco la strada sale ripida in mezzo ai pascoli stretta e tignosa, con un fondo irregolare che rende la pedalata ancora piu' faticosa, ma e' fondamentale per completare il processo di "lignizzazione" della gamba.
Panorama verso est
Un breve falsopiano nel bosco precede l'arrivo alla baita che sta abbarbicata su una sella della montagna e domina la valle sottostante. Siamo arrivati in cima dopo ben 25 km di salita e 1080 m di dislivello.
Laggiu' la strada che abbiamo fatto per salire le ultime rampe
La val d'Intelvi
Scendendo : il lago da Cerano
C'e' tutto il tempo per un robusto panino al salame e coca cola prima di risalire in sella e puntare con decisione verso il basso. Si possono fare giri circolari da qui, ma noi optiamo per un ritorno lungo lo stesso itinerario dell'andata (cosi' almeno siamo sicuri di tornare a casa, visto il mio scarso senso dell'orientamento).
Certo i giri in bici "a bastone" (cioe' con stesso percorso tra andata e ritorno) non sono l'ideale. Ma in questo caso la discesa ci apre scorci e prospettive nuove, che la direzione opposta e la fatica della salita ci avevano nascosto.
Il ritorno sul lungolago e' veloce e divertente e completa un giro impegnativo di 78 km con 1500m di dislivello.
La salita alla baita d'Orimento (24km per 1100 m di dislivello) e' molto piu' impegnativa di quel che sembra e il voto della bibbiaweb del salitomane (il sito www.salite.ch) secondo me la sottostima di molto. Il lungo falsopiano centrale e' utile per recuperare, ma maschera la pendenza media che e' di tutto rispetto e che diventa davvero dura soprattutto nel tratto finale, quando si e' piu' stanchi.
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