domenica 28 giugno 2009

Dreilander 2009 quarta tappa : Livigno - Scuol / Forcola e Passo Bernina.

Freddo : la mattina a Livigino fa davvero freddo. Durante la sibaritica colazione all'hotel Lac Salin, nel corso del solito informale briefing mattutino, si forma a poco a poco la convinzione che non conviene sfidare il meteo : c'e' un pullman che porta anche le bici e, percorrendo il tunnel del passo del gallo, ci puo' scodellare a Zernez senza rischiare la fatica e soprattutto la neve sulla Forcola e sul Bernina.Ma poi basta qualche timido raggio di sole e le certezze disfattiste si squagliano. Si parte lo stesso verso la Forcola, pare che il tempo possa reggere fino al primo pomeriggio. Annibale, contrario all'idea del pullman. e' partito prima del nuovo cambio di programma e quindi si fara' i due passi in solitaria.


Mauro e Renato all'attacco della Forcola

Sulle formazioni in salita non c'e' nulla di nuovo. Alessandro e Corrado allungano sulle facili pendenze della Forcola e facciamo in tempo a vederli scollinare in lontananza.

La salita verso il passo, lassu' oltre la galleria

Mauro e Renato in azione


La Forcola di Livigno verso il Bernina

Anche noi 3 (Mauro, Renato ed io) saliamo di buona lena anche perche' il vento e' davvero fresco (siamo poco sopra i 5 gradi) e le nuvole si addensano sul passo. Arrivare alla Forcola e' una formalita' per chi ha gia' domato bestie del calibro dello Stelvio e del Gavia. In cima basta vestirsi di tutto punto e partire per la splendida discesa verso il bivio per il Bernina.


La bellissima discesa verso il bivio Tirano/Bernina

Una strada bellissima e imponente, una discesa spettacolare per una valle larga e aperta, con il massiccio del Bernina sullo sfondo.


Salendo verso il Bernina

Poco dopo la dogana Svizzera la strada piega a destra e ...BUM!. Veniamo accolti da uno strappo in salita con un gelido vento in faccia. Questo e' quello che ci attende per le rampe del Bernina. Non e' nemmeno stato necessario cambiarsi, tanto e' gelido e tagliente il vento che ci aggredisce dietro ad ogni tornante. Le pendenze non sono impegnative ma il vento gelido ci frena e anche il freddo inchioda i muscoli. A poco a poco arriviamo al passo e qui la situazione si fa davvero seria. Nevica e con le violente raffiche di vento i fiocchi gelati in faccia pizzicano e fanno male.


Le ultime rampe



Il nevischio nel vento al Passo Bernina

Non abbiamo il tempo di goderci il panorama : fa troppo freddo e dopo avere indossato anche gli ultimi pezzi ci buttiamo in discesa. Bisogna pedalare anche qui, perche' il vento non vuole proprio darci tregua.

La discesa verso l'Engadina

Sara' cosi' fino a La Punt dove incontriamo Corrado e Alessandro che hanno deciso fortunatamente di aspettarci. La giornata prevedeva l'ascesa all'Albula e al Fuelapass ma stavolta non ci sono incertezze : si vedono nuvole minacciose e scure e, a giudicare dalla pioggerella fredda in fondovalle, lassu' fa davvero freddo. Non rischieremo : si punta decisi verso Scuol. Corrado e Alessandro si mettono davanti e ci portano in carrozza ad un buon ritmo per gli ultimi 40 kilometri dell'ultima tappa (100 km con 1000 m di dislivello) di questa bellissima 4 giorni tra le Alpi. A Scuol recuperiamo la macchina e le borse e, dopo una rapida doccia, c'e' il tempo per uno spuntino prima di partire. Il cielo si apre e esce il sole. Sembra quasi uno scherzo, dopo 4 giorni di nuvole e freddo.

Si parte alla volta di Milano. Il bilancio di questa esperienza e' sicuramente positivo. L'organizzazione e' stata perfetta, puntuale e precisa e gli alberghi assolutamente gradevoli e efficienti anche nella gestione delle esigenze del ciclista (lavaggio e soprattutto asciugatura del vestiario, resistenza robusta dei menu mattutini agli attacchi da crisi metabolica del ciclista in fase di rifornimento per la giornata). Insomma ad ogni arrivo ci siamo sentiti ben accolti e questo e' importantissimo quando ti presenti alla reception stremato e gocciolante sudore e pioggia. La pioggia : in effetti il meteo non e' stato dei migliori, ma a conti fatti ci ha dato fastidio (con la pioggia) solo nel primo giorno. Poi Giove Pluvio si e' limitato a spaventarci con qualche tuono in lontananza e qualche spurzzata fredda ma di poco conto. Anche la compagnia si e' rivelata variegata ma tutto sommato ben assortita e le serate a cena insieme (e le colazioni) sono sempre trascorse chiacchierando con gusto.Quindi : tutto bene, davvero tutto bene.

Attraversando Milano in macchina, prima di salutarci definitivamente, abbiamo tutti la stessa impressione : tanta gente, tanto rumore e tante , troppe "cose". Sono bastati 4 giorni di silenzio, montagna, boschi, nevai e ghiaioni per farci perdere l'abitudine con il nostro quotidiano. Ma perdere questa abitudine in questi casi e' un'esperienza magnifica. E da ripetere.
All'anno prossimo.
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La sintesi ciclistica dice : 478 km con 10,313 m di dislivello.
Chi volesse rivedere un po' di foto, mappe e altimetrie le trova QUI
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