Dreilander 2009 : seconda tappa : Nauders -Sta Maria : Passo Resia, Solda, Passo Stelvio
Alle 7 siamo li’ che scrutiamo con ansia il cielo, alla ricerca di qualche sprazzo di azzurro che dia speranza. Ed in effetti il tempo sembra piu’ promettente rispetto al grigiore del giorno prima. Partiti da Nauders, dopo la rapida salita al passo Resia agganciamo Mauro e Corrado che hanno dormito (poco, pare) in un albergo proprio sul passo. Alessandro e Corrado scandiscono il ritmo lungo le rive del lago e i chilometri volano quando si fila a 38-40 kmh. La successiva discesa sui placidi tornanti verso Glorenza potrebbe essere utile per ritoccare i record di velocita’, ma c’e’ un vento tale che ad ogni curva si rischia di andar per terra. Eravamo passati di qui anche lo scorso anno con la Transalp e anche allora il vento era il vero avversario, pur pedalando in discesa.
Da Glorenza a Prato allo Stelvio la strada e’ piacevolmente (si fa per dire) vallonata e per la prima volta ci stiamo godendo una giornata di sole.A Prato consideriamo finita la pianura della giornata. Da qui infatti si salira’ a Solda e, dopo la ridiscesa a Gomagoi, si puntera’ subito nuovamente in alto verso lo Stelvio.
E quindi il gruppo si mette in modalita’ “salita” . Questa configurazione prevede : 2 uomini soli al comando (Corrado e Alessandro) che scompaiono gradualmente fra i tornanti, silenzio ansante per i superstiti.
E quindi il gruppo si mette in modalita’ “salita” . Questa configurazione prevede : 2 uomini soli al comando (Corrado e Alessandro) che scompaiono gradualmente fra i tornanti, silenzio ansante per i superstiti.
A dire il vero io mi faccio prendere dall’entusiasmo e , seguito da Renato, attacco la salita verso Gomagoi ad un ritmo per me improbo. Come prevedibile non duro molto e , poco prima del bivio per Solda, mi spengo con un flebile rantolo.
Qui si prevede la virata a sinistra ; ci sono un po’ di metri di pianura fino al ponte sul torrente che servono (soprattutto a me) per rifiatare, ma poi la salita attacca decisa. Sono pendenze aspre, quasi sempre sopra l’8-10% e devo dire che proprio non me lo aspettavo.
Questa salita a Solda si rivela davvero ostica. Dopo una serie di strappi duri la strada spiana leggermente ma e’ un sollievo che dura poco. Ci vuole un altro gradino per arrivare al leggero falsopiano che porta in paese, ma saliamo di fronte all'imponente panorama del ghiacciaio dell'Ortles che svetta nell'azzurro e ci trascina verso l'alto.
Corrado e Alessandro hanno gia’ bevuto il te’ e mangiato una fetta di torta quando li raggiungiamo al bar di fronte alla chiesa. C’e’ il sole e il panorama sul ghiacciaio da qui e’ entusiasmante.
Tanto per capire dove siamo, il soldato del monumento al milite ignoto e’ in uniforme tedesca con elmetto sturmptruppen di ordinanza. La discesa verso il bivio di Gomagoi e' veloce e difficile : e' vero che solo scendendo si capisce veramente quanto una salita sia dura. Ma dura poco, tornati sulla strada del passo si abbandona nuovamente il 50 per un piu' prudente 34. Il ristoratore di Solda ci aveva confermato un'impressione e cioe' che la salita a Solda fosse piu' dura della salita allo Stelvio. Cosi' affronto le prime pendenze con un ingiustificato entusiasmo e ottimismo.
Poi, sono riportato alla realta' : arriva il cartello del primo tornante e dice : 44. 44 tornanti sono tanti, troppi, smbra impossibile potercela fare. Ed e' il primo schiaffo morale che lo Stelvio assesta all'incauto ciclista.Ma non bisogna pensarci. Questo e' il tratto piu' impegnativo della salita perche' si va su a strappi in mezzo al bosco. Quando, al tornante 28, la strada si apre sulla valle verso il passo, l'impressione guardando verso l'alto e' fulminante : la strada si attorciglia nella valle e il passo sembra sempre lontano. Lontanissimo.
Grazie a dio non ci sono molte macchine e riusciamo ad impostare un ritmo regolare. Il vento freddo aiuta, ma sopra i 2500 m la bocca si secca e senti un peso che si appoggia lentamente sul torace. Gli ultimi tornanti sono ravvicinati e scandiscono un conto alla rovescia che si completa con il falsopiano finale verso il passo.
Ecco il cartello : passo dello Stelvio : 2758m . E anche questa volta la salita monstre e' domata. C'e' solo il tempo per rivestirsi in tutta fretta sotto il vento gelido e di piombare giu' verso il giogo dell'Umbrail. Scavalcata la frontiera svizzera si apre sotto di noi la val Mustair in una discesa che sicuramente e' fra le piu' belle che abbia percorso negli ultimi anni, nonostante il fondo stradale non ottimo e il lungo tratto sterrato.
La bellissima discesa dal Giogo dell'Umbrail : domani dobbiamo farla in salita!
Santa Maria ci accoglie tra prati e tipiche architetture engadinesi.
E finalmente, dopo 98 km e 2800 metri di dislivello, arriva il premio di giornata del ciclista scalatore : la birra (o la radler) seduti al sole ripercorrendo nelle chiacchiere i lunghi minuti di silenzio e di fatica della giornata.
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