lunedì 25 maggio 2009



PEDALANDO NEL FORNO


Appello dalla protezione civile : pericolo di ondate di calore. Soprattutto nelle zone centrali della pianura padana sono previste nel corso del weekend temperature molto elevate accompagnate da elevata umidita'. Si consiglia di limitare al minimo le attivita' fisiche all'aperto, evitare le ore centrali della giornata, cercare di mantenersi all'ombra, al fresco e curare una adeguata idratazione.
Questo dice la Protezione civile. E quindi cosa si fa? Ovvio, : si parte per un giro di 160 km in bici che comprenda pero' : una cronoscalata al sole di 8 km con partenza alle ore 12:00 e , a seguire , 52 km di pianura in cui l'unica ombra e' quella proiettata dai cerchioni della bici.
Ecco quindi che da Casalpusterlengo (raggiunto in auto) alle 815 partiamo in 5 : Alessandro 1 (per l'occasione soprannominato "the train") Narici , Matteo, Alessandro 2 (newentry), Marco e il sottoscritto. Meta : Travo in Val Trebbia per partecipare alla festa in sella organizzata da Andrea e Nica. I primi km scorrono tranquilli, l'aria e' fresca (..insomma...circa 27gradi) e la compagnia piacevole.

L'andata ritmo piacevole e quasi "fresco"

Si chiacchiera ma, soprattutto si cerca di evitare buche e fessure dell'asfalto con grande gioia delle nostre chiappe. Dopo un'oretta di pianura raggiungiamo i primi avvallamenti della Val Tidone e qui Alessandro (1) ci obbliga (ma ben fece...) ad una puntata al borgo di Rivalta : un sorprendente agglomerato medioevale alle propaggini della Val Trebbia.


foto di rito del ciclista-turista : da sx. Ale1, Matteo, Ale2 ; manca Marco (pit stop?)



Nel borgo di Rivalta


Qualche saliscendi e siamo a Travo. Qui ci uniamo al gruppone, composto piu' di 54 persone, degli amici di Andrea e Nica e , vairopinta carovana, ci dirigiamo verso Bobbio da dove partira' la scalata sulla salita Bobbio-Coli.


Il gruppone al briefing

L'arrivo a Bobbio non promette granche' bene, sono ormai le 12 e il caldo e' davvero asfissiante. Ma la gara e' gara e , all'insegna del "dagli amici mi guardi Iddio.." la crono parte. Andrea e' un caro ragazzo e un grande amico ma bisogna evitare accuratamente di partecipare alle "garette" che organizza. Studia il percorso, calcola l'ora di partenza (lui, lucertola, non soffre il caldo, anzi), semina di trappole la strada : insomma fa di tutto per mettere a proprio agio i suoi cari "amici".

Il Trebbia dal ponte di Coli : un'idea di frescura (ma solo un'idea...)


E anche quest'anno non e' diverso : la salita a Coli e' bella e scenografica ma, fatta al sole ben oltre i 34gradi e con l'ansia di essere passati dal solito amico che ti saluta simpaticamente mentre ansimi...be' la Protezione Civile non sarebbe molto d'accordo. Pero' e' davvero divertente sparare tutto nelle prime rampe (meno divertente scoppiare dopo come e' accaduto a me) e tener duro fino al traguardo.Tra l'altro data l'ora non si e' vista nemmeno una macchina. Servizio di cronometro e pattugliamento stradale gentilmente offerto dalla famiglia Boffelli (Lorena e figlia al banco cronometristi). In cima avevano addirittura allestito un ristoro! Insomma di questo passo bisognera' introdurre la festa in sella nel calendario dell'UCI.


L'altimetria della giornata

Ma la nostra pattuglia si deve sganciare dal gruppo. Abbiamo gia' 80 km nelle gambe e altrettanti ci attendono. Il percorso di ritorno prevede la salita alla foresta di Sant'Agostino da Fontana e da li' la planata su Perino. La salita alla foresta e' impegnativa , con molti tratti oltre il 10%, ma poi lassu' in mezzo ai larici si sta quasi al fresco e il profumo e' inebriante. Saliamo a ritmo piu' tranquillo ora, e devo dire che comincia a serpeggiare una certa sottile preoccupazione per i lunghi km di pianura al sole che abbiamo davanti.


Salendo verso la foresta di Santagostino

Cosi' si impone una sosta bibita poco dopo Travo, ma, passata Croara, la pianura padana si apre davanti a noi e ci accoglie in un abbraccio torrido. E' pianura e quindi si dovrebbe andare spediti, ma il caldo incolla le gomme all'asfalto e il casco al cranio. Fortuna che Alessandro "the train" deve avere un appuntamento urgente e si mette a tirare (come peraltro ha fatto tutta la giornata) a 35-36 kmh incurante della calura e dell'afa.


Il capo incriminato


Io maledico la decisione di indossare i pantaloncini Rapha neri cosi' vintage-eleganti ma tremendi : non appena ti fermi sotto il sole sembra che ti inseriscano il culo in un forno. Insomma e' stata dura ma alla fine rivediamo apparire le macchine in lontananza e chiudiamo la giornata con 160 km e circa 1400 m di dislivello, prostrati dal caldo piu' che dalla distanza e dalla salita.


La mappa della giornata

Tornando a Milano, preso da un rigurgito di gratitudine per le trenate della giornata, decido di accompagnare Alessandro fino a casa (gran fatica...sono in macchina..) per risparmiargli quell'ultimo quarto d'ora di pedale in mezzo al traffico e agli sbuffi torridi dei condizionatori d'auto. Mentre scarichiamo la bici mi fa : "Be', grazie Franco ho proprio gradito perche' effettivamente ero un po' stanco.." (dopo circa 100 km in cui ci ha tirato sotto il sole a 35 kmh e oltre n.d.r.)". Notizia : e' umano.
Dopo la doccia mi sono divertito a consultare il Polar : temperatura media del giro 32 gradi , massima 42. No, non penso proprio che Bertolaso avrebbe approvato.
Qui trovate alcune foto.




1 commento:

Tomaso V. Melloni ha detto...

Complimenti ragazzi!!!!
Oltre alla fatica avete anche accuratamente evitato il rinfresco a Cà d'Uccello, molto masochisti!! Se volete la prossima volta vengo coi frustini!
T