Giorgio Andrea e Paola |
Primo giro "serio" dopo l'infortunio. Alcuni (Martin, Ben, Ottaviano...) si sono cimentati nella GF Scott che partiva da Piacenza proprio oggi. Per quanto mi riguarda non ho avuto alcun dubbio : troppo lunga e troppo veloce per pensare anche solo di poter partecipare.
Ed eccomi qui a Travo, quindi, per affrontare il Penice da Bobbio con Nica, Paola, Giorgio, Andrea e Giannetto (molto tirato e in gran forma, prontissimo per l'accoppiata Bisbino Mottarone).
Insomma devo cercare di riprendere un po' il ritmo e per questo la val Trebbia in compagnia è l'ideale.
Giannetto in gran forma |
Io rido...per ora |
Andrea sale facile... |
Gruppo verso Perino |
Bastano 5 minuti e il saggio proposito rimane tale : solo un proposito. Andrea va su bello leggero e io decido di accompagnarlo. Sorprendentemente riesco a tenere il suo passo (scopriro' poi che stava salendo di gran conserva) e a poco a poco ci troviamo lui ed io. Lui parla (ha l'elemento necessario alla bisogna : il fiato - cosa che a me manca) e io ascolto attentamente.
Pero' salgo e salgo bene, mi pare. Ostrega! non me lo aspettavo. Vuoi vedere che alla fine non ho poi perso del tutto la forma? Ecco, poi ho visto che : sì ho perso del tutto la forma. Ma in quel momento non lo sapevo ancora.
Andrea |
Arriva Giorgio |
Eccoci.... |
Dal Passo Penice |
Grande! Giorgio va e io arranco un pochino ma sono sempre lì. Salgo bene, e la gamba è affaticata ma non troppo : mi sembra di avere un pò un motorino nel tubo piantone, tipo Heisedal alla Vuelta .
Poi Giorgio si gira e mi fa "bè adesso ti ricordi che al bivio di Vaccarezza comincia il tratto più duro, no?" e io "sì...certo", ma pensavo "ma come più duro? più duro di così?".
Ecco il bivio ed ecco che la pendenza si fa più dura ed ecco che Giorgio attacca una progressione inesorabile.
E io? Bè devo stargli attaccato e ce la metto tutta. Poi, dopo meno di un km di sofferenza, con Giorgio ormai lontano ...plof. Mi sento le gambe di piombo e comincio a scivolare sempre più indietro, a velocità al limite della caduta per eccessiva lentezza. E il motorino? Boh...la sensazione è quella, purtroppo a me ben nota, di un aspirapolvere acceso che viene tirato troppo lontano dalla presa e TAC! , il filo si stacca e l'aspirapolvere si affloscia.
Da qui al Passo è una fatica improba : ed era ovvio! Il mio saggio proposito era saggio, e ora, incazzato perchè ignorato, mi presenta il conto.
Ad un certo punto Giorgio mi incrocia : è arrivato in cima e, preoccupato perchè tardavo troppo, ha deciso di venirmi incontro.
Giorgio smilzo : il Penice a tutta e non sentirlo... |
Preparativi per la discesa |
Dopo poco al passo arrivano anche Andrea e Nica (in grandissima forma, lei) e ci prepariamo per la lunga discesa. Una volta le discese me le godevo tutte, pennellando le curve. Ma adesso ad ogni curva a sinistra sento le chiappe che stringono inesorabilmente il sellino e le dita arpionano i freni. una vera faticata!
Finalmente si arriva a Bobbio e da li' prendiamo la strada che costeggia la statale. Bellissima, corre alta lungo il Trebbia, peccato che non sia più mantenuta e le buche e i sassi la fanno da padroni. Ad un certo punto siamo addirittura costretti a scendere di sella perchè un passaggio su una frana era davvero molto impegnativo e non lasciava margini di errore , a meno di non voler fare un bel tuffo di qualche decina di metri nel fiume.
Giorgio e Nica chiacchierano |
Frana |
Frana 2 |
Bella giornata. Molto bella. Ma mi sa che la prossima volta nella bici metto un motorino a batteria, come quello di Heisedal; mica con la spina e il filo da infilare nella presa di casa. O perlomeno cercherò di mettere un filo moooooolto lungo.
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