Sono passati poco più di due mesi dal fatidico 31 maggio quando ho lasciato scapola e clavicola sinistra su un tornante sopra Palinuro. Operazione, placca viti cerchiaggi e spalla bloccata per un mese. Poi un mesetto di fisioterapia.
Due mesi di stop assoluto, né bici nè corsa. Insomma il paradiso delle giberne.
Quindi con qualche chilo in più e molte energie in meno risalgo in sella per cercare di recuperare un po' della forma perduta.
E lo faccio partendo dal paradiso del ciclista : Riva del Garda. Da casa c'è solo l'imbarazzo della scelta, salite di ogni genere e soprattutto panorami sempre entusiasmanti. Riesco a beccare una finestra di sereno e, dopo due uscite di test sabato e domenica fino al Lago di Tenno (per la cronaca 20 km e 500 m di salita giusti giusti per ricominciare con gradualità ) stamattina parto alla volta del Passo Durone.
Nonostante il nome si tratta di una salita molto graduale e facile. Si comincia con la scalata al passo Ballino, dopo il lago di Tenno : 12 km al 5-6% senza strappi, salendo con bellissime prospettive sul lago.
Da qui si scende sulla piana di Fiavè , per attaccare l'ultimo tratto di salita al passo Durone. Anche in questo caso le pendenze sono dolci e il panorama alleggerisce lo spirito e allevia la fatica.
Fiavè
Dal passo si potrebbe scendere su Tione e rientrare dalla valle del Sarca ma son troppi km per una uscita di assaggio. Quindi mi limito girare la bici e cominciare la discesa di nuovo verso Riva.
E qui comincia la vera sofferenza. Ad ogni tornante verso sinistra rallento clamorosamente e proprio nn ce la faccio a mollare i freni finché la bici non torna perfettamente verticale. Insomma, discesa a chiappe strettissime.
Il lago di Tenno
Dopo un po' riesco sciogliermi un filino e a stringere il manubrio un po' più dolcemente, senza rischiare di lasciarci sopra i segni degli artigli anchilosati dalla strizza (è un Fsa in carbonio che costa un botto!).
Torno a Riva dopo poco più di 55 km e poco meno di 1300 m di dislivello macinati a ritmo da bradipo.
Ci vorrà un po' per tornare a pedalare rilassato, soprattutto in discesa. Ma in fondo non è poi un gran male, visto che son caduto solo per colpa mia. Per intanto mi sono davvero goduto questa prima uscita "vera" post incidente, anche se in salita mi superavano davvero tutti e in discesa, di più ! Ma chissenefrega, l'importante è essere di nuovo in sella.
1 commento:
Bello, mi sembra un ottimo inizio
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