domenica 10 novembre 2013

La fortuna aiuta gli audaci....




Pensavo a questo quando sono salito in sella sabato mattina.
Programma : un weekend a casa di amici in Monferrato. Esecuzione : "bello! io arrivo in bici!" - " ma guarda che sabato è brutto.." - "eh ma che saranno mai  due gocce...".

Così, la mattina di sabato,  scruto sconsolato il cielo bigio nella pioggerella prima di salire in sella, e fra me e me mi dico " ma sarò proprio pirla...."






Mi ero preparato l'itinerario, quello da bici che evita le strade trafficate e, anche a costo di aggiungere qualche chilometro, calca terreni poco automobilistici.

Certo dopo una decina di minuti  sotto una pioggia fine e fitta nella foschia nebulosa, mi è venuta voglia di girare la bici e ripartire in macchina.

Ma per fortuna ho tenuto duro.



Il Po a Valenza
Da Gaggiano fino a poco dopo Valenza sono chilometri e chilometri di campagna piatta. Fortunatamente l'itinerario è giusto e dopo un po' di traffico noioso dalle parti di Vigevano pedalo quasi in solitudine. Poco a poco attraverso paesoni anonimi che nel grigio autunnale certo non danno il meglio. Ogni tanto un'occhiata alla cartina e recupero la strada giusta.

Dopo un paio d'ore si apre un po' il cielo. Dai che forse forse spunta qualche lama di azzurro....

Ed infatti a Valenza, proprio mentre passo il ponte sul Po, compare il sole che mi accompagnerà fino a Moncalvo.


Il castello di Pomaro
Raggiungo l'altro argine del Po con un umore ben diverso. L'entusiasmo è tale che mi dimentico di guardare la cartina e in un attimo mi trovo sulla strada nei pressi di  Casale. Ma come? Dovevo girare prima.

Dietro front e mi raggiungo Pomaro. Qui pero' devo chiedere : non c'e' nessuno in giro. Passa un Ape con marito e moglie : "scusi..buongiorno! dovrei andare a Moncalvo, da che parte vado?"..."oh! Moncalvo ..è un po' ben fuoristrada neh.., deve passar da Lu. Mi segua ben che le indico la strada !" E via, parte rombando con me che arranco dietro al triciclo scoppiettante. Dopo un incrocio sguaina l'avambraccio dalla cabina e mi grida " vada ben da quella parte che è tutto in costaaaa...." e sgomma con moglie e triciclo.

Sono di nuovo in carreggiata, scopro che il Monferrato è fitto di paesini minuscoli e che per andare da   Pomaro  (per esempio) a Moncalvo bisogna chiedere le direzioni per Villabella; poi a Villabella chiedi per Mirabello, da qui chiedi per Lu e così via in una specie di guado saltando da un sasso ad un altro.
Il Monferrato da Villabella

Peccato che ognuno di questi paesi sia in cima ad un colle e così, dopo l'abbuffata di pianura, con la gamba legnosissima mi tocca il su e giù piemontese. La fatica si fa sentire ma che goduria il tepore del sole e , finalmente, una vista ricca di colori e prospettive.

Dopo Lu


Gli ultimi chilometri me li godo davvero, poco prima del nirvana del ciclista : alla fine della fatica  a tavola tra amici, nella piazza di Olivola (minuscolo borgo) un sontuoso tagliere di salumi e formaggi piemontesi innaffiati da ottima barbera.

I colli da casa di Paolo e Valeria

Qui finisce la faticata e comincia il weekend pantagruelico. Spaparanzato al sole dopo 120 km e poco meno di 700 m. di salita (tutta alla fine, neh?..vale ben doppio!)

Da Moncalvo verso Ovest





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