domenica 15 gennaio 2012

LA GALAVERNA

Gaggiano nel nebiùn

Sabato avevo poco tempo per la bici . Con mio fratello Renato (lo smilzo veloce) abbiamo optato per il solito giro nel Parco Agricolo Milano Sud. Sarebbero una sessantina di km piatti ma molto piacevoli, su stradine poderali che si annodano nella campagna a risaie e grandi campi di mais. Nelle giornate limpide si vede la corona della Alpi. Insomma, niente male per essere raggiungibile in bici direttamente da casa.


Anche i ragni non se la passano benissimo...
Ho scritto "sarebbero". Infatti l'alta pressione che si e' acquattata sulla pianura padana "favorisce la formazione di nebbie anche fitte nelle zone di pianura" per dirla col Servizio Metereologico dell'Areonautica. E infatti sabato mattina Milano era immersa in un "nebiùn" da altri tempi con il termometro che non saliva oltre -2.

Clima ideale per uscire in bici no? NO!
Lo abbiamo capito poco dopo Gaggiano quando ci siamo accorti che la nebbia gelata rendeva la strada molto sdrucciolevole. Uhmmm....niente di buono. Pero' il paesaggio spettrale era davvero inusuale : gli scheletri degli alberi bianchi di brina sbucavano all'improvviso dal vapore ghiacciato e le ruote scricchiolavano sullo strato gelato sopra l'asfalto.

Verso Abbiategrasso...o no? Boh..
Ma il ciclista si sa è testardo e infatti decidiamo di procedere contro gli elementi ostili per far "la nostr'impresa vieppiù eroica" (in realtà io contavo in un contributo riduttivo sulle giberne : cioe' ogni fatica ha uno scopo, no?).
Insomma tutto abbastanza bene fino a una ventina di km da Milano. Qui realizziamo con orrore che la nebbia gelata si appiccicava ai vestiti e alla bici formando delle simpatiche placchette di ghiaccio.
Finchè si ghiaccia il manubrio, vabe' si puo' sopportare..

Simpatiche pacche di ghiaccio sul manubrio.
Ancora ancora si puo' sopportare quando si ghiacciano i peli che sbucano dai mutandoni  da ciclista.

Peli ghiacciati.
Ma quando ti si ghiaccia anche "lì", bè e' piu' che logico chiedersi "ma chi me lo fa fare?"


"Lì" ghiacciato
E quindi DIETRO-FRONT! Si ritorna a Milano. Come corollario di una bella uscita in bici poteva mancare la foratura? No, ed infatti Renato buca a pochi km dalla canottieri. Ci esibiamo in un cambio gomma degno di un'ammiraglia spronati dal gelo alle chiappe.

La corsa di domenica : ma qui mica c'era la galaverna.Altrimenti sarebbe stato tutto bianco.
Il giorno successivo lasciamo prudentemente la bici in casa e ci troviamo alle 830 per la solita corsa domenicale. Il clima e' ancora piu' freddo di ieri : oggi siamo a -4. Alla fine, incuranti del clima (si fa per dire, ci si gelavano le orecchie) correremo 14 km a poco piu' di 5'05". 

La nebbia gelata ha avvolto tutto e la strada e' coperta di uno strato di un centimetro di vapore polveroso ghiacciato. Mario (che coraggiosamente si ' presentato all'appuntamento podistico arrivando in bici da casa) guarda con invidia gli alberi completamente imbiancati. Lui, uomo da Monte Bianco e valdostano d'adozione, è reduce da una vacanza di sci sulle dolomiti per l'occasione completamente a secco di neve : quindi si capisce l'invidia. 
Io declamo "ue' 'sta chi l'è la galaverna". 
E lui serafico : "sta galaverna sembra il nome di un'attrice da film porno all'italiana degli anni 70 : "La maestrina va in caserma" con Samantah Galaverna".   Eh......è bello avere degli amici poeti.

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