domenica 5 settembre 2010

Ritorno In Val Trebbia

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Fino a non molti anni fa i miei weekend ciclistici erano strettamente legati alla Val Trebbia. Un gruppo di amici e percorsi impegnativi ma incantevoli erano la calamita che ogni sabato mi attirava a sud del Po.

Poi , non saprei nemmeno dire perche', questa abitudine e' venuta a poco a poco meno e mi sono trovato a "tradire" la val Trebbia con la Brianza, i percorsi dell'Alessandrino e l'Oltrepo'.

Sabato, pero', e' stata un'ottima occasione di ritrovo; il recupero di una abitudine : e , devo dire, ne e' davvero valsa la pena. Appuntamento alle 9 al solito parcheggio di Travo. Il programma prevede un giro impegnativo sia come chilometraggio (la soglia dei 100 e' vicina) sia come dislivello (3 colli per un totale di poco meno di 2mila metri).

Partiamo in 4 : Andrea, Beniamino, Giorgio ed io. L'approccio graduale al primo passo di giornata, il Cerro, e' davvero una sintesi del piacere dell'andare in bici : si chiacchiera amabilmente percorrendo strade solitarie, mosse da dolci saliscendi nell'aria limpida della mattina settembrina. E cosi' mi ritrovo a chiedermi perche' e' cosi' tanto tempo che le ruote non scivolano su questo dedalo di salite e discese annodate lungo il Trebbia, il Nure, l'Aveto.

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Raggiunta Perino comincia la prima salita : si va verso il passo del Cerro, salendo con gradualita' tra boschi e prati che quest'anno sono di un verde brillante anche a fine estate. Il ritmo e' tranquillo e c'e' anche il tempo per vedere (Ben) due caprioli sul limitare di una radura.

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Beniamino in discesa

La discesa su Bettola e' divertente e veloce ma richiede molta attenzione : le strade purtroppo sono in condizioni pessime, ghiaino ovunque e avvallamenti improvvisi , un regalo della stagione delle piogge esageratamente generosa.

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Bettola scendendo dal Cerro

Dopo una breve sosta in piazza a Bettola si parte all'attacco del falsopiano che ci porta alla base della seconda asperita' di giornata : il passo Cappelletta.

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Andrea, Giorgio e Ben

Questa volta la salita e' piu' impegnativa di quella del Cerro : si sale fino a poco piu' di 1000 m e, dopo una breve discesa su Pradovera, si ritorna a salire fino alla cima coppi di giornata, la Sella dei generali a quota 1230.

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Andrea e Ben al Cappelletta.

La salita e' irregolare, procede a strappi decisi alternati a brevi recuperi. Comincia a fare caldo e la fatica si fa sentire. Io opto per un passo regolare a frequenza bassa, e ho la fortuna di godere della compagnia di Andrea. Mi affianca lungo tutta la salita e non smette un secondo di parlare, raccontandomi le sue gesta sullo "sci stretto". Per fortuna che parla lui perche' io ho a malapena il fiato per interloquire con dei flebili "ah...", "uh...." che lui, gentilmente, coglie come occasione per rilanciare il racconto.

Cosi' si arriva in cima, con l'ultimo tratto in mezzo ad una foresta di abeti nell'aria fresca e profumata. Da qui parte la discesa su Pradovera, un breve intermezzo tra boschi e prati, subito interrotto dal paese e dalla brusca impennata della strada.

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Pausa Coca Cola.

LA salita all'Angelone e poi alla Sella dei Generali e' completamente diversa dalle precedenti. D'improvviso il panorama non e' piu' dolcemente collinare , ma diventa austeramente alpino. I boschi lasciano il posto ai prati e alle rocce.

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Andrea e Ben alla Sella dei Generali

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Giorgio in spinta in quota. Siamo a 1230.

Quassu' c'e' vento, siamo a cavallo tra la Val Nure e la Val Trebbia e ci aspetta la lunga discesa fino a Bobbio.

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Scendendo verso Coli

Da Bobbio manca solo l'ultimo tratto di ritorno a Travo, un lungo pezzo pianeggiante che cerchiamo di macinare in fila ordinata. E' uscito il sole e comincia a far caldo, come sempre gli ultimi chilometri sono i piu' duri.

Di ritorno al parcheggio blocco il Garmin : 95 km per 1890 m di dislivello. Niente male per me, dato che era dal mitico Cornizzolo che non mettevo in carniere un giro di piu' di 60 chilometri.

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Ma mi sono davvero divertito, tanto. Dalle chiacchiere salendo al Cerro alle mitiche volate solitarie di Andrea ai cartelli segnaletici, dalle spiegazioni di Beniamino Touring Club Valtrebbia, alle battute di Giorgio (forte ciclista professionista piacentino in sopralluogo per la GFColnago - Perlomeno questo e' quello che pensano 3 gentili attempate signore che hanno avuto questa informazione da Andrea al bar Ristorante del Passo della Cappelletta.).

Insomma ci torno, se mi ospitano ancora per qualche altro giro altroche' se ci torno!

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