domenica 25 aprile 2010



VALCAVA ovvero IL GIBERNAUTA CHE NON TI ASPETTI


Il primo strappo



Provate a chiedere ad un gibernauta (sedicente atleta dotato di massicce giberne incorporate) quale e' il tipo di percorso che odia di piu' : vi dira', ovviamente, le salite, soprattutto quelle ripide e lunghe.



E come e' la salita Valcava che parte da Torre dei Busi? MOLTO ripida e MOLTO lunga.
Logico quindi che il nostro gibernauta abbia affrontato l'impresa con un misto di timore e sana spinta autolesionistica al suicidio atletico.
Partenza la mattina alle 745 da Milano in 3 : Renato, Alessandro ed il sottoscritto gibernauta.
L'idea di pedalare verso la Valcava con Alessandro (uno che ha gia' piu' di 5mila km nelle gambe) era gia' stata battezzata da Renato Project Golgota.Per il gibernauta trattasi ovviamente di un ambiziosissimo Project Golgota Extreme.

Il Lissolo, gradevole soprattutto al ritorno

Eccola la' la Valcava, vista cosi' non fa molta impressione

Alessandro ha previsto un percorsino divertente che prevede : partenza da Casatenovo, salita di Lissolo, salita al Colle Brianza, discesa a Garlate, mangiaebevi fino a Calolziocorte, salita a Torre dei Busi, scalata della Valcava, e ritorno con il Lissolo rifatto alla fine cosi', per dare un tocco di estro al percorso.
In auto durante l'avvicinamento pioviggina : dentro di me prego molto, ma purtroppo non riesco a far grandinare.
Scesi dall'auto scruto il cielo bigio con preoccupazione e faccio con aria di gran senso di responsabilita' "forse oggi e' meglio stare qui in zona......" . Alessandro non coglie l'accenno di preghiera nella voce e prontamente :"ma va! dai che oggi non becchiamo certo l'acqua! su! dai che si va!"
E parte : io mi metto mestamente in sella e allontanandomi mi volto per un triste ultimo saluto alla mia fida patermobile che, su lugubre suggerimento di Alessandro ("dai che e' bello pulito c'e' poca gente e c'e' pure dell'acqua"....) , abbiamo lasciato al parcheggio del cimitero di Casatenovo.

Renato e il gibernauta in vetta

C'e' poco tempo per pensare, in breve siamo gia' sulla rampa del Lissolo e da li', dopo breve discesa si sale al Colle Brianza. Lungo la salita si capisce gia' che aria tira : io e Renato ci diamo i turni rispondendo a monosillabi per non farlo sentire solo, mentre Alessandro chiacchiera con nonchalance. In cima al colle ci riprovo timidamente " e se facessimo un po' di salite qui in zona?...." Alessandro e' inflessibile :"ma va che laggiu' c'e' il sole!" e indica verso Est (zona valcava") un grumo di nuvolaglia nerastra e gonfia.

Alessandro e Renato

La salita verso cui andiamo e' dura, molto dura soprattutto perche', come dice Renato, non si capisce mai quando inizia. In effetti inizia a Torre dei Busi ma per arrivare a Torre dei Busi c'e' da salire circa 400m e sono strappi e strappetti molo faticosi. Per di piu' Alessandro ha studiato una piccola deviazione e, uscendo da Calolziocorte imbuca una stradina sulla destra "vai che molliamo il traffico...!...ma..USTI!" ci si para di fronte una sorta di Muro di Huy : poco meno del 20% di pendenza e con fondo in porfido sbrecciato. L'incubo del gibernauta. Che pero' si alza sui pedali e, slittando di qua e di la', arriva poco a poco in cima al breve muretto.
Ringraziamo Alessandro per la cortese idea di deviazione turistica e ci rimettiamo in formazione : Ale, Gibernauta e Renato a chiudere il gruppo.
A Torre dei Busi inizia la salita. Al grido di "ognuno col suo passo!" Alessandro parte col suo, di passo, che e' il doppio del nostro. Rapidamente scompare alla vista. Il Gibernauta arranca, sbuffa e impreca tra se', ma sale. Arriva il fatidico tornate a destra , quello dopo il quale c'e' il muro al 18%. Duro, duro, ma si sale.E se non altro c'e' la soddisfazione che con queste pendenze la quota sale in fretta (e vorrei ben vedere..).
Ma la Valcava e' dura non solo per questo famoso muro ma anche perche', dopo un paio di km a pendenze umane (circa 10%) si impenna nuovamente poco prima delle ultime rampe. E infatti eccole li' le ultime rampe, immerse nella nebbiolina, anzi nelle nuvole basse.Fatico ma tengo il 34x25 e , sorpresa, riesco a salire anche pedalando lento in sella. Qualche ultimo strappettino e siamo in cima. Oggi la visuale e' scarsa perche' ci sono nuvole ovunque, ma c'e' il tempo per un paio di foto, per vedere la neve sui prati li' intorno e per una appetitosa barrettina.
Poi, giu' in picchiata verso Almenno san Salvatore. Il lungo falsopiano attraverso la bassa bergamasca lo divoriamo a medie cancellariane grazie ad Alessandro "locomotiva umana". All'attacco del Lissolo comincio a sentire qualche primo sintomo di "lignificazione" della gamba e mi par di scorgere Pinocchio che pedala al mio fianco. Ma scaccio questa immagine menagrama e mi alzo sui pedali per spremere le ultime energie prima della discesona verso l'auto : in cima al Lissolo, un'ultima controllatina alle giberne (oggi stranamente leggere) e via in allegria verso.....il cimitero.

L'Adda dal ponte di Brivio, la meritata quiete dopo il giro.

Sempre da Brivio, la salita e' lassu',dietro quelle nuvole

Cartello intimidatorio

Domani l'"Eco di Casatenovo" ospitera' un reportage investigativo sul "Misterioso gruppetto di 3 depravati in mutande e gambe pelose che anche in pieno giorno schiamazzano disturbando la quiete eterna del Parco delle rimembranze : nuovo satanismo in braghette di lycra?" .

Alla fine sono stati 115km per 2480 m di dislivello (con la valcava salita a piu' di 1000 di VAM..). Per chi volesse il file GoogleEarth e' qui. Invece le poche foto sono QUI e il file GPX e' QUI

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non hai scritto che il gibernauta questa volta ha lasciato lo smilzo qualche tornante piu' in basso su Valcava e Lissolo

Francesco del Vecchio ha detto...

Chapeau!

Bel giro, ci provero' anche io, ma il ghisauta (ciclista con un peso specifico vicino a quello dell'equivalente in ghisa) teme le salite al 18% piu del dentista.