martedì 6 maggio 2014

Giro mattutino intermodale : bici-treno



 6 e mezza a San Cristoforo, in ordine di apparizione : Emanuele, io, Ottaviano e Martin. 2 ore a disposizione : giro Italia 90 (ma che è? lo scopriro' dopo)

Partenza relativamente tranquilla. Sorprendente vedere Martin e Ottaviano in maniche lunghe, io coi manicotti e Ema addirittura con la giacchina antivento; eppure nessuno si lamenta del caldo, ed è maggio.

Prima di Gaggiano prendiamo a destra e inizia un ghirigori tra i campi che ci porta a Corbetta. Io me ne sto bello coperto (in senso ciclistico oltre che nel senso del vestiario) mentre davanti Emanuele e Martin si danno dei bei cambi : si va tra i 33 e i 36 e io non ci penso proprio a andare lassù a prendere tutta quell'aria.

Dopo l'apostrofo nel bosco dietro Corbetta raggiungiamo Robecco e da qui si punta brevemente a ovest, prima di tagliare a sinistra per buttarci nelle vallette dietro Casterno. Qui la gamba nervosa dei due battistrada freme ancor di più. Martin mi spiega che gli avvallamenti boschivi  (sì, sembra impossibile ma ci sono degli avvallamenti con boschi e prati....mica tutta pianura, quindi) dietro Casterno  danno il nome al giro : cioè ci sono dei saliscendi e lì si scatta e si riscatta e quindi il giro si chiama "Italia 90". Non mi è chiara la consequenzialità....e sto per chieder lumi ma intanto ....Martin scatta!
Parte come se non ci fosse un domani e poco prima dell'ultima salitina rilancia un attacco suicida tirando oltre i 40. Ema ,sornione, lo segue e lo salta senza sforzo apparente. Io sono agganciato con la lingua alla ruota di Emanuele, e cerco di tenere il ritmo mentre dietro distanza sentiamo il suono soffocato dello scoppio di Martin che evidentemente non si aspettava l'ultimo pezzetto in su. Io vedo la fine della breve salitina e mi butto a sinistra per passare Emanuele da vero bastardo .....BUM! un muro d'aria mi respinge e mi pianto vergognosamente  : le mie velleità si sgonfiano tristemente mentre Ema scivola via oltre Cima Coppi.

Martin, riagganciato il gruppetto, si rimette a tirare e dopo un po' propone di sedare la foga agonistica con una sosta in una mitica pasticceria di Abbiategrasso : anche Ottaviano ed io, che in teoria avevamo i tempi più stretti, non resistiamo all'idea. E ne valeva la pena.

Lungo la strada del ritorno tra Abbiategrasso e Gaggiano troviamo il solito simpatico vento contrario. Emanuele non ci pensa su e si mette in testa a tirare come una littorina. 35, 37 kmh e con un vento che si faceva sentire, quando a me per fermarmi sarebbe bastato l'alito di una trota morente.

Giro intermodale, quindi : andata in bici e, grazie a Emanuele, ritorno in treno. E il treno è pure arrivato in orario. Moretti, prendi nota.

Alla fine 62 km a 31 di media, circa.



Martin e Ottaviano con elegante calza lunga. Prossima volta : knickerbockers

Buddah dorato

Emanuele con la ghiacchina


Ema e Martin a tirare


Io al solito in scia : dietro non c'e' nessuno ;-)



Uno dei rari casi in cui avevo qualcuno dietro....


Classico...

Martin in solitaria tirata..



Verso il castello di Cusago




Inquietante lampione dell'impiccato coperto di edera...

Nel bosco di Cusago


Bosco di Cusago





Cima Coppi


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