domenica 29 settembre 2013

Sul Mottarone ci ho lasciato un polmone...



E' ormai un appuntamento fisso della stagione ciclistica internazionale : il mitico trofeo Mottarone organizzato magistralmente da Alberto, Gianfranco e Marco.



Una parte del gruppo alla partenza
Si tratta della classica "gara fra amici" che si riduce, come sempre, alla lotta all'ultimo watt su una salita lunga e dura, soprattutto nell'ultimo tratto.


Arrivata alla sua quattordicesima edizione, ormai ha raggiunto un livello degno di una grande classica. Pettorali e servizio cronometrico ufficiale, piu' di 110 partenti e organizzazione meticolosa.

Io arrivo a Baveno con Andrea, fortissimo triatleta che si presenta con la gamba bella lucida. Dopo il raduno e la distribuzione pettorali ci si concentra poco prima della linea di partenza. Il gruppo è imponente e decisamente allegro e rumoroso. Alberto riesce a fatica a imporre un secondo di silenzio nel quale scatta il fatidico grido .."pronti...VIA!"

Prima della partenza, da sx : Andrea the future King of Mottaron, io-gibernauta, Martin, Andrea, Giovanni

Sempre  da sx : Andrea the future King of Mottaron, io-gibernauta, Martin, Andrea, Ottaviano in "borghese" per scortare il figlio sul percorso dedicato ai junior.


PUM! tutti partono a palla di cannone. Ora io lo so che in questi casi chi non ha grande dimestichezza con le salite lunghe tende a strafare nei primi tornanti. e so anche che la prima parte della salita non è da sottovalutare perchè parte subito al 6/7% e lì sta per 6 km.
Ma come si fa a farsi sfilare da tutti? E così cerco di evitare di farmi prendere dall'ansia di restare indietro ma allo stesso tempo evito di trovarmi proprio in fondo al gruppo.

Da Baveno a Levo : partenza a sparo...
 Comunque si sale proprio forte e i battiti sono subito alti. Dopo un paio di km la salita ha già fatto la sua gerarchia. Andrea è scomparso davanti e io mi sono aggregato ad un gruppetto che va più o meno al mio ritmo. Cerco di trovare un ritmo regolare ma è dura : ad ogni tornante qualcuno si alza sui pedali e rilancia e io che non amo il fuorisella sono costretto ad una frullata alla froome per evitare di staccarmi.
Martin che ho trovato alla partenza mi fa compagnia e, lui, ha anche la forza di chiacchierare.

Dopo Levo arriva la prima spianata nella quale si puo' rifiatare un pochino, ma dura un attimo e a Gignese bisogna fare i conti con le pendenze a due cifre dell'Alpino. Qui ormai il gruppo  è molto sgranato, lassu' davanti a me vedo un plotoncino di 4/5 che salgono evidentemente più veloci di me. Non ci penso nemmeno ad andarli a prendere. Con Martin ci mettiamo a ritmo regolare e si va verso la sbarra che segna l'inizio della seconda parte della salita. Qui dopo un tratto in discesa in mezzo ai prati si comincia a salire nel bosco per gli ultimi 7 km.


Mi ricordavo e mi avevano avvisato :  gli ultimi 4,5 km sono i più duri. Sono tutti a poco meno del 10% con punte al 12-13% e arrivano dopo 15 km di salita. Insomma, la classica mazzata finale.
Ormai il 34x28 è fisso e tenere una cadenza decente è davvero duro. Sto salendo quasi al massimo (d'altro canto nelle gare fra amici l'importante è partecipare in allegria, non competere, no?) e mi trattengo un filino solo perchè temo l'ultimo km. A poco a poco vedo comparire davanti a me il plotoncino di prima e sempre a poco a poco vedo che li recupero.

Gli ultimi 4,5 km : la sparata finale

Ma allora non va così male......Ed ecco l'ultimo km. Il tornante a destra ci porta sulla provinciale che sale da Orta e a sinistra in basso si vede il lago. Ma c'e' poco tempo per ammirare il panorama. Davanti a me un lungo e largo drittone : il plotoncino che ho recuperato si è sgranato un po' e qualcuno mi ripassa spingendo un rapporto un po' più lungo.La strada spiana per un paio di centinaia di metri prima dell'ultimo strappetto sul traguardo. A questo punto si spegne il cervello e si accende l'agonismo. Vedo che i miei colleghi di volata hanno scalato un dente sulla spianata, mentre io ho optato per accelerare la frequenza. Ecco lo strappetto : il rapporto più lungo si fa sentire e gli altri si piantano un po' alzandosi sui pedali. All'arrivo vedendo la possibile volata parte il tifo e scattano gli incitamenti. E' il mio momento froomico : punto i tre amici davanti a me in fuorisella, mi metto a  mulinare a manetta le gambe e riesco a fare l'ultima sparata proprio prima del traguardo : ZAC!

Grandissima soddisfazione. E poi considero un gran successo essere arrivato "solo" 10 minuti dopo Andrea che ha vinto la cronoscalata di quest'anno. Ed era anche la prima volta che faceva questa salita!

Un gentile signore mi riporta il polmone sinistro che ho sputato lungo l'ultimo strappo. Tornato ad uno stato più umano c'è il tempo per la mitica polentata con premiazione guidata da un Marco sempre esplosivo, anche dopo 20 km di salita in bici. E quest'anno sono riusciti anche a raccogliere fondi per l'associazione Andiamo.

Sul Mottarone ci ho lasciato un polmone. Me ne resta ancora uno : ottimo così almeno potro' esserci anche l'anno prossimo.






Nessun commento: