L'accoppiata Santa Barbara Bordala
Sabato ci siamo rilassati con un bel giretto con piu' di 2900 m di dislivello, quindi quale idea migliore di una bella pedalata in salita il lunedi'?.
Cosi' abbiamo deciso di fare la combinata Santa Barbara - Passo Bordala.
L'ideale quindi per ammorbidire le nostre gambe legnosissime.L'approccio alla salita di Santa Barbara e' breve (solo 6 km di pianura) e un cartello con l'indicazione della localita' non promette nulla di buono...
Infatti poche centinaia di metri oltre ecco la' lo spauracchio :
Cosi' si sale su drizzoni davvero tosti e tornanti per nulla clementi.
Oggi il reporter e' in tenuta da squadra (Carpentari Team) mentre il fratello del reporter e' in versione Borat - kazaka : con la bici bianca e la braga bianca si tratta davvero di una combinazione stilosissima.
Dopo qualche chilometro un altro cartello ci suggerisce la fine che potremmo fare visto che le nostre gambe oggi sono piu' simili a gambe di uno sgabello in rovere che a gambe di potenti pedalatori.
Ma la salita e' li' che aspetta e quindi ...si sale. L'ombra fa comodo perche' anche se e' mattina presto il caldo comincia a farsi sentire. La salita nel bosco ogni tanto offre panorami a picco sulla valle del Sarca, ogni tanto invece offre uno scorcio che indica quanto l'ascesa sia impegnativa.
La salita oltre i 950 di quota (siamo partiti dai 75 di Riva) spiana e qui il reporter Carpentari avvezzo alle tirate in pianura ma poco pratico di montagna si lancia in una accelerazione ancora una volta al limite delle sue scarse possibilita'. Ma Durone e Zeller pesano molto nelle gambe del Borat immacolato che deve mollare, anche se a malincuore il colpo. Peccato che il nostro reporter si impianti in modo imbarazzante poco prima dell'apertura della valle e quindi l'arrivo al cartello del passo e' in contemporanea.
Al passo si apre una valle molto dolce con prati e campi coltivati, anche se siamo a piu' di 1100 m slm. Poco prima del cartello c'e' un capitello che spiega la ragione del nome (Santa Barbara)
Qui ci vuole una pausa e ne approfittiamo per gustare le appetitosissime barrette che costituiscono la invidiabile scorta alimentare di noi ciclisti. Che squisitezza e che aspetto appetitoso! (nella foto sottostante la mano del Borat in bianco espone un suo proprio trofeo alimentare)
La salita a Santa BArbara (il Velo da Arco) e' impegnativa dall'inizio e spiana alla fine. Il pezzetto da Ronzo (senza -st!) a Bordala e' breve ma aspro.
L'ideale quindi per ammorbidire le nostre gambe legnosissime.L'approccio alla salita di Santa Barbara e' breve (solo 6 km di pianura) e un cartello con l'indicazione della localita' non promette nulla di buono...
Infatti poche centinaia di metri oltre ecco la' lo spauracchio :
Oggi il reporter e' in tenuta da squadra (Carpentari Team) mentre il fratello del reporter e' in versione Borat - kazaka : con la bici bianca e la braga bianca si tratta davvero di una combinazione stilosissima.
Al passo si apre una valle molto dolce con prati e campi coltivati, anche se siamo a piu' di 1100 m slm. Poco prima del cartello c'e' un capitello che spiega la ragione del nome (Santa Barbara)
Qui ci vuole una pausa e ne approfittiamo per gustare le appetitosissime barrette che costituiscono la invidiabile scorta alimentare di noi ciclisti. Che squisitezza e che aspetto appetitoso! (nella foto sottostante la mano del Borat in bianco espone un suo proprio trofeo alimentare)
La discesa verso Ronzo e' ripida e veloce. Ma dopo pochi chilometri bisogna ricominciare a salire.
I pochi chilometri in direzione dl Passo Bordala sono brutali nell'attacco e si addolciscono solo verso la fine. Si sale tra campi e prati e solo oltre i 1100 la campagna lascia il posto ai boschi di abeti. Il passo Bordala e' sempre suggestivo : una finestra sulla Val Lagarina con un albergo "passo Bordala" il cui proprietario ricorda ancora con nostalgia quando qui c'era la pista da fondo e la scuola di sci .
Un rapido dietro front ci spinge lungo la discesa verso Loppio : una vera goduria dato che sono circa 1000 metri di dislivello in planata su una strada larga e con un asfalto perfetto.
Ogni tanto ci fermiamo per ammirare il panorama a picco sulla Val di Gresta.
Da laggiu' si ripartira' in direzione di nago per gli ultimi chilometri di un bel giro di circa 50km e 1550 m di dislivello. Anche oggi poca pianura!
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