Pronti via si sale. Non l'ideale come primi chilometri...dopo qualche chiacchiera il gruppo inevitabilmente su sgrana e si zittisce. Dopo pochi chilometri in piedi raggiungiamo Castelcivita. È passata mezz'ora : qualcuno propone pausa pranzo.
Visto che siamo saliti di circa un decimo della salita in menù di opta per continuare. Rapida discesina (breve però ) e la strada si snoda in mezzo a boschi e ginestre profumatissime.
Saliscendi robusti e zero traffico. Si sente solo ogni tanto qualche grido "Adrianooo! Da che parte????" Il richiamo tipico del ciclista perso che chiede lumi al capogita (Giordano, per l'occasione riconosciuto col suo nome di battaglia da montagna: Adriano).
Pausa ponte sull'orrido
Adrianoooooooo!
Matteo e incontri imprevisti
La pausa pranzo è prevista a Piaggine, poco prima della vera salita di giornata.
Salita impegnativa in mezzo a boschi di lecci e castagni. Ogni tanto il vento porta qualche goccia e si sente qualche tuono preoccupante. Ma si arriva in cima senza subire le esagerate rabbie di Giove Pluvio. Da qui è tutta discesa, diceva Adriano.
Dragan trova clienti improvvisati
In cima al passo di sente guaire. È un cucciolo che pare abbandonato a se stesso. Il cuore grande del ciclista fa il resto e Lucky (ha già un nome, Lello aveva proposto Pignone, più adatto ad un gruppo di ciclisti, o Shimano)
A Rofrano ci accoglie il 5stelle Da Cono , improbabile resort cilentino gestito da Cono (nome) un tipo che è tutto un programma.
Cono.
La distribuzione delle camere prevede anche l'uso di un appartamento che offre interessanti spunti per moderni interior designer milanesi.
La suite
Completi di arrredo
Particolare del porta dentiera in onice.
Cena servita alle 19. Fusilli fatti in casa e......non so ora vado a abboffarmi. In fondo 95 km e più di 2500m di salita lo esigono.
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