Il Tour Transalp : da Oberammergau a Riva del Garda -
856 km, 18 passi alpini e 18mila metri di dislivello in 7 giorni , in bici
Cominciando dalla fine : ce l'abbiamo fatta
La Transalp era apparsa fin dall'inizio una vera scommessa. Ma era diventata un vero azzardo dopo che, a tre settimane dal via (in piena preparazione) una fastidiosa bronchite con faringite mi aveva obbligato ad un ciclo di antibiotici e all'ovvia sospensione di ogni attivita'.
Il mercoledi' prima del via ero ancora incerto ed un rapido test (con mio fratello Renato che, in quanto "partner" nella gara che si svolge a coppie avrebbe subito anch'egli la fregatura di un mio abbandono) non aveva certo convinto del tutto.
Pero' alla fine mi sono detto : si va, poi semmai si torna in auto.
E cosi' il pomeriggio del 23 giugno eccoci a Oberammergau, a nord di Garmisch, immersi in una natura splendida e in una cittadina di montagna invasa da ciclisti (550 coppie da 25 nazioni, in prevalenza tedeschi).
7 Tappe alpine di fila con un dislivello medio di 2680 metri al giorno (minimo 1770 - massimo 3570) e distanze comprese tra i 100 e i 160 km.L'incognita maggiore era il recupero : ne' io ne' mio fratello avevamo mai messo in fila 7 giorni di pedalate cosi' dure.
E poi come avremmo reagito a pedalate in salita oltre i 2500 metri?
Invece tutto e' andato per il meglio , anche grazie ad una organizzazione efficientissima che ci ha sempre protetto sulla strada indicando e presidiando il percorso ad ogni minimo incrocio (anche nelle tappe di 150-160 km!) e bloccando il traffico il piu' a lungo possibile.Ecco i profili altimetrici (grazie a Uli Stanciu, il race director e magico preparatore di tutta la documentazione di supporto : mappe e un dettagliatissimo roadbook) e qualche appunto sulle tappe con la cronaca della nostra irresistibile scalata alla classifica. Se la gara fosse durata 3 mesi forse avremmo raggiunto il podio.
Prima tappa 110 km e 2223 m : In teoria facile ma il passo Hahntenjoch dopo 90 km mi ha davvero prosciugato di ogni minima energia. 4 ore e 42'
Lezione della tappa : le salite alla fine delle tappe contano doppio.
Posizione in classifica alla fine : 450 su 550
Seconda : 149 km e 3226 m. Qui il Bielerhohe (un piccolo Stelvio) e' stato il vero scoglio della giornata. 6 ore e 43'.
Lezione della tappa : anche in discesa e' meglio stare "coperti"
Posizione in classifica : 430 su 550
Terza : 159 km e 2842 m. Gli ultimi km in mezzo ai meli e al caldo sembravano non finire mai....6 ore e 15'.
Lezione della tappa : se stai piu' di 6 ore in sella ogni tanto fai riposare il sedere.
Posizione in classifica : 408 su 550
Quarta tappa : 117 km e 3577m : sua maesta' lo Stelvio incombe, e poi il Foscagno e infine (come se non fosse stato abbastanza) il passo d'Eira 7 ore e 20 di fatica.
Lezione della tappa : lasciali andare all'inizio della salita, che tanto poi salendo regolare li raccogli tutti.
Posizione in classifica : 406 su 550
Quinta tappa : Il Mortirolo da Stazzona : 120 km e 2814 m. Una salita cattiva anche se bellissima..5 ore e 10'
Lezione della tappa : sulle salite oltre il 10% ti manca sempre "un dente".
Posizione in classifica : 383 su 550
Sesta tappa : ormai il piu' e' fatto ma sono comunque 109 km e 2352 m che pero' chiudiamo in 4 ore e 31.
Lezione della tappa : a volte faticare da mulo pedalando in discesa e' necessario se ti mette in un gruppo nel successivo falsopiano..
Posizione in classifica : 360 su 550
Settima tappa : la passerella...100 km e "solo" 1775m. A 29,2 kmh di media ci abbiamo messo solo 3 ore e 19'.
Lezione della tappa : sentire odore "di casa" moltiplica le forze
Posizione in classifica : 353 su 550
Ed infine una piccola raccolta di foto (basta cliccare sulla foto sotto e si apre l'album), molte fatte "in sella e in corsa (lento pede..peraltro)" che danno una pallida idea di quel che abbiamo vissuto.
Transalp 2007 : l'Impresa
https://goo.gl/photos/MmeVrMHbasKGWSLM9 |
Transalp 2007 |
Panorami spettacolari e indimenticabili. La vetta dello Stelvio con il nevischio che brillava e' stata quasi commovente.
Le salite sono state dure e a volte chiudere i buchi in pianura e' stato un vero supplizio a 180 bpm, ma ci resta un piccolo tesoro di emozioni impagabili.
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