Prima uscita mattutina dopo l'infortunio. Temeraria, visto che i compagni di pedale, mentre io mi crogiolavo nella assoluta inattività imposta dall'accoppiata scapola-clavicola, hanno macinato centinaia di chilometri e migliaia di metri di dislivello.
Il divario di forma è quindi colossale, ma conto sul buon cuore di Emanuele, Martin e Ottaviano.
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Martin, io, Emanuele |
645, aria fresca e frizzante : Emanuele ha i manicotti e devo dire che lo invidiamo un pò tutti.
Mentre ci avviamo verso Abbiategrasso c'e' tempo per una serie di rapidi resoconti dei giri estivi (loro) tra Dolomiti, alpi francesi, Toscana, e con l'ultima nel Piemonte Walser. Io ho poco da raccontare, a parte il primo giorno di bici in Cilento (peraltro bellissimo). Quindi ascolto con attenzione (e preoccupazione per quello che mi aspetta).
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Emanuele sempre di buon umore, soprattutto se c'è da pedalare. |
Basta poco per ritrovarsi in mezzo ai campi di riso dorati dall'alba. Le piogge dei giorni scorsi hanno lasciato l'aria pulita e limpida : il Rosa sembra a portata di mano e i colori sono sgargianti.
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Alba dorata |
Poi arriva il piccolo tratto di statale : quanto basta per scatenare Emanuele che si allunga sul telaio e ci tira a 38-40. Io me ne sto nascosto a ruota e, anzi, già fatico per non farmi staccare.
Abbandonata la statale il ritmo ritorna più abbordabile, salvo qualche scatto malefico di Martin lungo la deviazione intorno all'abbazia di Morimondo.
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Martin con aria mefistofelica.. |
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Col casco nuovo : l'altro è onorevolmente deceduto nella caduta di Palinuro. |
Rientrando, lungo il Naviglio, si pedala chiacchierando.
D'un tratto veniamo superati in tromba da un tizio in sella ad una enorme bici elettrica : il tizio pedalava pure e spingeva il marchingegno ben oltre i 35 kmh.
Io sono a fianco di Emanuele e vedo che gli brilla l'occhiolino. Giù la capa e parte. Ci accodiamo sbanfando mentre lui accelera inesorabilmente. Dopo poco affianchiamo il ciclista elettrico e lo passiamo in allegria a 45 kmh. Emanuele continua a tirare e l'elettriciclista alla fine si stacca. Dopo un po', quando il ritmo torna abbordabile e l'elettrico è ormai un puntolino dietro di noi, affianco Emanuele che mi cita il grande Albertone "bè scusa, "maccarone, m'hai provocato? e io me te magno!"
Ciclisti elettrici, siete avvisati!
1 commento:
Grande Franco, ci sei mancato. Bentornato
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