lunedì 28 giugno 2010

Cannellona : giretto tra mitiche trattorie ed un primo piatto decisamente pesante

Quando un amico ti accompagna lungo il suo itinerario preferito e prima di partire ti chiede : "c'e' una variante iniziale, e' un po' piu' dura, vuoi fare quella?" cosa risponde il ciclista medio?. "CERTO!" La sfida e' la sfida e quindi... Questa e' la domanda che mi ha fatto Silvio mentre pedalavamo da Arenzano verso Genova per una uscita lungo il suo percorso preferito. Il menu' di giornata prevedeva una salita robusta (Faiallo, 1000 m di dislivello) e un paio di altre salite piu' pedalabili, per un totale di circa 100km e 2mila metri di dislivello.
Roba da stomaci allenati, quindi. Ma quando Silvio mi ha chiesto " ci sarebbe una alternativa un po' piu' dura per i primi 6-7 km, una salita che si chiama "la CANNELLONA", la facciamo?"--non mi sono trattenuto e ho risposto "scegli tu la meno trafficata...".Una strada stretta poco meno di 3 metri e con drittoni al 13,5% medio su 3 km con punte oltre il 18% puo' essere molto trafficata? direi di no. E infatti questa e' stata la nostra scelta. La strada parte in impennata da Voltri, poco dopo l'ospedale e continua senza respiro per un dislivello di circa 550 metri in meno di 6 km. Sono 6 km al 9,8% medio ingannevole, dato che a meta' salita c'e' un bel pezzo in piano. Tant'e'. L'attacco e' brutale e costringe subito al 34X28. Sto seduto in sella e salgo a velocita' minima preoccupato di tenere la ruota davanti a terra (oltre che di spingere i pedali). Si arranca cosi' per circa mezz'oretta, con una momentanea tregua a meta'. Per fortuna la salita e' all'ombra.

La prima finestra della Cannellona verso il mare
P1000302.JPG

A meta' salita incontro un altro sventurato che stava salendo in mountain bike. Ci guardiamo ma non c'e' molto fiato per esprimere il reciproco senso di solidarieta' ciclistica di fronte alla durezza della strada. Si sale lentamente e in silenzio. La Cannellona, (primo indigesto..tra l'altro i cannelloni non mi sono mai piaciuti) e' di difficile digeribilita' perche' non prevede sconti : pochissimi tornanti. Soprattutto drittoni sconfortanti e apparentemente infiniti. Poi, ad un tratto il panorama si apre e la strada spiana. In basso si vede il mare e, dopo un breve tratto in piano compare a sinistra la strada del passo del Faiallo.

La strada che sale al Faiallo

P1000308.JPG

Salendo verso il Faiallo : laggiu' Genova
P1000307.JPG

La strada verso il passo del Faiallo si arrampica dolcemente : lunghi e larghi rettilinei che tagliano la montagna longitudinalmente. Il panorama e' decisamente brullo,solo un po' di prati ma pochi alberi. Si sale in grande scioltezza con una vista splendida sul mare. Dopo un breve intermezzo in contropendenza con le ultime pedalate si raggiunge il passo. Da qui la discesa e' breve fino a Vara superiore. Con Silvio optiamo per una doverosa pausa caffe'. Mi faccio raccontare quello che ci attende. A quanto pare il pezzo piu' duro e' stato il primo (la mitica Cannellona) , ora il secondo e la frutta saranno decisamente piu' digeribili. Silvio e' un ottimo Virgilio. Ogni tre minuti mi indica un imperdibile scorcio panoramico e mi illustra i trascorsi storici di qualche agglomerato di case. Mirabile e' il suo database incorporato di ristoranti e relative specialita' locali : una sorta di "Guida alle Trattorie d'Italia" pedalante. Ogni paese ha il suo posto ideale per : i ravioli, i tagliolini, l'insalata russa (!)... Insomma la prossima volta il giro lo faccio in macchina cosi' mi fermo a mangiare e non ho il problema della digestione in sella,impresa sempre complicata.

Silvio "Gambero Rosso" in pausa telefonica.
P1000312.JPG

Scendendo verso Urbe
P1000314.JPG

Attraversiamo Urbe e raggiungiamo Tiglieto. Bello il ponte romanico, anche se ci resta la curiosita' di vedere il "rovere monumentale" del quale abbiamo sbirciato solo l'indicazione stradale

Il ponte romanico di Tiglieto
P1000317.JPG

Da Tiglieto comincia una nuova salita. Non e' un gran dislivello e la pendenza e' molto abbordabile, ma il caldo comincia a farsi sentire. Dalla cima ci lanciamo lungo la discesa verso Rossiglione. Scendiamo tra tornanti disegnati dolcemente in un paesaggio che ricorda molto la Corsica. Anche i profumi e il costante frinire di sottofondo ci ricordano che non siamo poi lontani dal mare, anche se manca l'ultimo passo. La strada del Turchino passa da Campo ligure, e grazie alle due autostrade, e' ormai una statale assolutamente pedalabile. Poche auto e molta ombra. Poco prima del tunnel Silvio mi indica una deviazione a destra : lo guardo con occhio implorante, temendo una nuova Cannellona bis. Ma la ripida impennata della strada dura poco. In breve la pendenza si addolcisce e saliamo all'ombra di un bosco di castagni. In pratica abbiamo evitato il tunnel e stiamo percorrendo una strada alternativa, che riserva il piacere di una discesa a serpentina tra i prati (solo dopo che Silvio mi ha indicato il mitico ristorante Aquila d'oro, famoso per i ravioli di borragine).

Campo ligure : sullo sfondo il castello Spinola
P1000321.JPG
La discesa dal Turchino, dopo l'Aquila d'oro.
P1000322.JPG

Da qui ormai la strada e' solo in discesa e ci porta in breve nuovamente a Voltri. Gli ultimi chilometri di Aurelia verso Arenzano sono una specie di defaticamento con vista mare : quello che ci vuole per digerire del tutto la mitica Cannellona.
Alla fine saranno circa 97 km e 1970m di dislivello. Il file per Google Earth e' QUI

Nessun commento: