sabato 17 aprile 2010

Intorno al Mottarone

Previsioni meteo incerte, nuvolosita' irregolare, scarsa conoscenza dei luoghi, nube vulcanica incombente : la situazione ideale per affidarsi alla Moroni Adventures, l'unica agenzia in grado di organizzare in meno di poche ore un giro ciclistico su misura dei partecipanti.

da sinistra : Paolo, Giorgio, Fabio, Stefano, Edo, Gabriella, Antonio.
Il giro e' appena iniziato : sono tutti sorridenti (ancora)

Cosi', in questo sabato mattina a ora vergognosamente antelucana sto seduto nella macchina del CEO della Moroni Adventures diretto verso il punto di ritrovo : il distributore della Esso prima (o forse dopo?) il casello della Milano Laghi. Mentre stiamo arrivando al casello il CEO mi domanda serafico : "magari forse era uno Shell, e magari era molto dopo il casello, o magari era il secondo distributore....mah...vediamo......"
Cominciamo bene.

Invece era Esso e era poco dopo il casello. Miracolosamente ci troviamo tutti qui alle 8 e, fatte le presentazioni mancanti e stabilita la "autorita' di guida" del CEO ci si avvia all'insegna di : "tutti dietro l'auto della Moroni adventures". Dopo pochi minuti dietro di noi non c'e' piu' nessuno.
Poco male, ci si trova ad Invorio, nel parcheggio approntato allo scopo dalla MorAdvent.
I preparativi per la partenza sono l'occasione per studiare i compagni di avventura. Il CEO lo conosco, Antonio e Gabriella anche, ma non aveva mai pedalato con Stefano Paolo, Fabio e Edo.
Stefano ha un fisico imponente una sorta di TomBoonen, ma piu' grande. Ideale da avere davanti in pianura. Gli altri hanno il classico aspetto dello scalatore versatile, a parte Paolo che in salita deve andare davvero forte, come dice anche il cognome.
Si va. I primi km sono in saliscendi prima di affrontare il primo strappo di giornata che ci porta sulla terrazza panoramica virtuale di Comnago.

Altimetria di Giornata

Panorama mozzafiato e io mi offro di documentare fotograficamente il luogo e la compagnia. Adesione entusiasta e sorridente. Poi, mentre io stavo per rimettermi l'iPhone sotto uno dei multistrati di vestiario tutti gli amici molto cortesemente mi hanno salutato calorosamente e sono partiti in tromba lasciandomi solo. Al primo bivio in discesa adocchio una strada che sale bella in piedi e mi ci tuffo, al contrario. La M.A. ama questo genere di scherzi ai partecipanti e quindi devono essere andati di qui. Ma dopo un po' di salita il dubbio mi viene e quindi telefono.Ho sbagliato, gli altri sono a Lena, sul lago. Li raggiungo con in mente una certezza : "ho fatto anche della salita gratis :per oggi basta foto".


Il giro da Sud EST

Il lungolago verso Baveno e' bellissimo con l'Isola dei pescatori che sembra a pochi passi da noi. Davanti a noi tira invece Stefano, in tutta scioltezza a 37 km/h controvento. Ad un certo punto si stufa del ritmo lento e accelera ben oltre i 40. Io con grande eleganza e correttezza mi guardo bene dal prendere anche un minimo d'aria, tanto fatico come un mulo anche stando coperto.
A BAveno comincia la salita verso il Mottarone. Sono rampe rognose con pendenza sempre superiore al 7-8% che sgranano inevitabilmente il gruppo. Primo stop a Levo. Decidiamo di evitare la vetta optando per raggiungere la sbarra a 900 m e da li' scendere per poi fare l'anello di Coiromonte.Scendiamo dal lato dell'Alpino, frenando sugli strappi del 12-14% che ancora mi ricordo : l'anno scorso grazie ad un altro sciagurato errore di percorso me li sono goduti tutti in salita. Che culo.
Il solito mangiaebevi (pochissimo il "bevi") ci porta dall'altro lato del Mottarone, verso Orta e Armeno, sul piano Gabriella si produce in un forcing aggressivo e chiude tutti i "buchi" dietro Stefano. Chapeau. Ma dobbiamo ancora affrontare la salita a Coiromonte.


Il giro da EST

La salita a Coiromonte e' un piatto forte della MorAdv. Un strada stretta e senza traffico che si avvita nel bosco. Bellissima, da fare in moto. Peccato che noi siamo in bici. Tant'e'. Si arriva in cima alla spicciolata. Stefano durante la salita ha invocato tutti i Santi del calendario dato che non aveva con se' nemmeno una barretta o un gel. In quelle occasioni uno puo' uccidere per un piatto di pasta. Infatti lo sguardo in cima alla salita, col casco sulle ventitre' e' davvero assassino. Si infila in un ristorante e ne esce dopo un po' con un panino. Non si sa cosa abbia ingurgitato mentre era all'interno. Abbiamo sentito grida concitate provenire dalle cucine. Ripartiamo alla volta di Invorio, che si raggiunge "in discesa, tranquilli" fa il CEO della MorAdv. Siamo tutti molto felici quando ci si para davanti dopo un tornante in contropendenza un bello strappo in rettilineo. E ancora piu' felici quando , dopo il cartello con l'indicazione "Invorio" (cioe' eravamo nel territorio comunale ma deve essere ampio 80 kmq) ci attende una salitella bastarda prima della discesa al parcheggio. Le gambe ringraziano.
Saluti rapidi e riparto ospite del CEO. In auto mi fa : "se non ti spiace ti lascio a casa mia, e vai a casa in bici". Io "no problem, purche' non piova". "ma va....cosa dici, non piove di sicuro". Arrivati a casa del CEO salgo in sella e mi avvio. Dopo due colpi di pedale cominciano le prime robuste gocciolone. Son soddisfazioni...

Qui il link al file GoogleEarth

E qui le (poche) immagini

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