domenica 26 giugno 2016

Audaces fortuna iuvat...

Il Lago di Tenno
L'idea era di trovarci la mattina alle 730 per una puntata al Passo Ballino. Chi? Io e lo Smilzo veloce, ovviamente. Dopo ben due uscite di 50 km in pianura ho pensato che ero ormai pronto per sfidarlo sul suo terreno: la salita.Non ho sentito, forse qualcuno ha detto "temerario"?Ah, ecco...mi pareva.

Ovviamente mi ero pentito subito dopo averlo deciso, ma ormai il dado era tratto e lo Smilzo non è uno che si lascia fregare : quindi alle 7 ero lì che scrutavo ansioso il cielo nuvoloso. E poi finalmente, alle 0725 ha cominciato a piovere! Sono salvo, sfida annullata per maltempo.

Invece no. Lo Smilzo compare bello pronto e arzillo e mi intima di salire in sella. Io,  cerco tutte le scuse possibili, tipo John Belushi in Blues Brothers



All'improvviso uno sprazzo di sole spazza via tutte le mie scuse. Mesto mi avvio verso la bici con lo Smilzo che morde il freno. MA ecco che tic-tic-tac...ricomincia a piovere!
A questo punto anche lo Smilzo veloce si convince che per oggi non c'è niente da fare : sfida rimandata (a quando sarò' più in forma).

Sta per allontanarsi definitivamente quando la pioggia cessa di nuovo e un sole ben più robusto si affaccia tra le nuvole. Ale' si va.

LA salita verso il passo Ballino comincia proprio appena usciti da Riva del Garda, praticamente meno di mezzo km da casa. E la prima parte è impegnativa (specie per me che sono diciamo "poco allenato").

Ma va bene, riesco a salire abbastanza regolarmente e lo Smilzo ha capito che oggi sarà clemente, mi accompagnerà parlando per tutta la salita.




Io nel frattempo sono impegnato a respirare, quindi ho poco tempo e poca aria nei polmoni per rispondere.

La bici è strana : sono qui che salgo nel caldo umido, c'è anche una sorta di foschietta dovuta alla calura e all'umido , faccio una gran fatica, c'è pure in vicinanza un piccolo letamaio che emana un buon afrore : eppure ho il sorriso stampato sulla faccia.

La gioia di pedalare di nuovo in salita, in mezzo ad una natura rigogliosa, su una strada che conosco bene, con un sincero (e comprensivo) compagno di imprese, su una Colnago C50 che solo a vederla mi vengono i lucciconi : insomma una fleboclisi gigante di endorfine.



Così senza esagerare, sotto la guida paziente dello Smilzo che smorza i miei ardori agonistici ( e per fortuna) arriviamo alla fontanella del lago di Tenno. Qui la sosta acqua è obbligatoria e un cortese olandese ci fa anche una foto.



Il tempo per due scatti sul lago di Tenno e poi via verso il passo Ballino che è ormai a portata di ruota.


Arrivare al passo (una cosa che per me fino allo scorso anno era una poco impegnativa, e che per lo Smilzo è a malapena un amousebouche di un pranzo pantagruelico) è una soddisfazione enorme. Sono di nuovo in sella, e sull'unico terreno su cui un ciclista può' davvero dirsi tale : la salita.

Da qui sono 15 km di discesa per tornare a casa. Alla fine 30km e poco meno di 700m di dislivello. Certo, poca roba, direte voi.

Si, certamente : ma che soddisfazione....   :-)




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