Sabato
Finalmente arriva settembre. Quello vero però. Basta con quella cappa umida : cielo terso e aria frizzante. La tramontana ha spazzato le nuvole e abbassato la temperatura, partiamo da Travo sabato con la formazione che sarà standard per questo weekend: Nicoletta , Andrea ed io.
Il Trebbia |
L'avvicinamento passa per Donceto, con il solito mangiaebevi in mezzo alle vigne, sulle colline lungo il Trebbia.
Le vigne sono cariche di grappoli scuri e biondi : la vendemmia incombe, dopo settimane di pioggia e freddo.
Il ponte di Coli |
Salendo verso Coli |
Passato Bobbio (Andrea manda un delicato saluto alla bella Carla del distributore IP di Bobbio che mentre passiamo è impegnata a fare il pieno ad un furgone), con il mercato del sabato in cui il genere merceologico più diffuso è il decespugliatore immediatamente seguito dalla sega a motore, attraversiamo il Trebbia e ci avviamo verso Coli : 500m più in su.
Io decido di adottare una strategia collaudata e di sicuro effetto : parto a bomba e poi (come previsto per le bombe) scoppio.
Andrea sornione mi segue a ruota e , nell'imminenza del botto, mette la freccia e molto cortesemente se ne va.
Io resto bello impiantato con il solito rimorso dello sborone : "dovevi partire più piano, pirla!" Pero' le pendenze non sono tremende e riesco a tenere Andrea a vista, anche se diventa sempre più piccolino, lassù.
Il Santuario di Sant'Agostino |
Nel frattempo Nicoletta sale del suo passo : costante e inesorabile. L'ultimo tratto da qui allo scollinamento della sella è davvero duro, e mi preparo al calvario. Poco dopo Fontana ad Agnelli arriva il tornante a sinistra e ZAC! le pendenze si fanno subito a doppia cifra. Andrea, che fin qui mi aveva accompagnato chiacchierando, si alza sui pedali e mi saluta (cioè, continua a parlare, ma dopo poco sta parlando da solo, non so se se ne sarà accorto prima della Sella).
Io mi annodo sul manubrio e provo a spingere un rapportino piccolo piccolo. La tattica prudente paga e, anche se molto lentamente, salgo verso la Sella. L'aria qui è molto più fresca e c'e' anche un po' di venticello : un clima ideale per salire che certo aiuta.
Dalla Sella |
Dopo le pendenze cattive, il bosco lascia spazio a pascoli quasi alpini e finalmente la strada spiana un po' : si vede la sella lassù e la bici si fa improvvisamente più leggera.
In cima |
Nica con la sua fedele gregaria arriva alla Sella |
Scendendo verso Pradovera |
Dalla Sella è tutta discesa fino a Perino, con una piacevole sosta a Pradovera per riempire la borraccia.
Fontana a Pradovera |
Ruscello sopra Aglio |
Domenica
Il giorno successivo il programma è meno impegnativo : salita a Schiavi-Crocetta e ritorno a Travo salendo a Lagobisione.
L'approccio alla prima salita è come al solito piacevolissimo anche se oggi il clima è più umido e l'aria meno tersa di ieri. Dobbiamo arrivare a Mezzano Scotti e da lì comincia la fatica
Salendo verso Schiavi |
Andrea deve continuare a raccontarmi la sua vita e quindi ho la fortuna di poter ascoltare senza la necessità di dover interloquire (cosa che non mi riuscirebbe di certo). Dopo gli anni d'oro dello scialpinismo siamo appena arrivati al racconto delle prime eroiche gare di Triathlon (quelle in cui correva un certo Mark Allen) e vedo che la strada spiana. Sono gli ultimi colpi di pedale prima di incrociare la strada che dalla Val Tidone si aggancia più in giù alla Bobbio-Penice.
Andrea in salita |
Nica pedala decisa sui mangiaebevi dopo Crocetta. |
La val trebbia |
Tappa scendendo verso Bobbio |
La discesa su Bobbio è lunga e per me faticosa, tutta percorsa in perenne tensione, incerto ad ogni curva. Insomma : ci vorrà tempo per recuperare la caduta, non solo per la clavicola ma anche per la testa.
Da Bobbio a Lagobisione (dopo una breve pausa ad un incrocio sulla strada che porta alla casa della svergognata della valle) si sale di un paio di centinaia di metri in mezzo ai campi arati e ai vigneti, con squarci in basso sul Trebbia che scintilla in mezzo alla valle.
Signora dai facili costumi |
C'è chi può permettersi di ridersela in salita |
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